Pontificia Academia Mariana Internationalis

Dipartimento di analisi, studio e monitoraggio dei fenomeni criminali e mafiosi

Liberare Maria dalle mafie e dal potere criminale

 

Presidente
Prof. P. Stefano Cecchin

Direttore
Prof. P. Gian Matteo Roggio

Coordinatore
Prof. Fabio Iadeluca

 

Messaggio del Papa

 

 

 

 

Con questo Dipartimento la Pontificia Accademia Mariana Internazionale intende costruire percorsi trans-disciplinari che realizzino quanto esplicitamente richiesto da Papa Francesco nel suo Messaggio alla PAMI del 15 agosto 2020: «coinvolgere [i] diversi settori della società civile, affinché, in collaborazione con le Autorità ecclesiastiche e le Istituzioni pubbliche, si possano individuare efficaci proposte per una necessaria operazione culturale di sensibilizzazione delle coscienze e di adozione di provvedimenti adeguati» in modo che «la devozione mariana […], un patrimonio religioso-culturale da salvaguardare nella sua originaria purezza, [sia liberata] da sovrastrutture, poteri o condizionamenti che non rispondono ai criteri evangelici di giustizia, libertà, onestà e solidarietà».

Visti i risultati e le indicazioni del Tavolo 13 organizzato dal Governo Italiano sul problema delle mafie, nonché i primi risultati delle collaborazioni trans-disciplinari stabilmente avviate a seguito sia degli accordi con l’OsPTI, sia della giornata di studio on-line del 2 aprile 2020 la Pontificia Academia Mariana Internationalis,

  • considerato che la figura di Maria, nonché i luoghi, le ritualità e le simboliche a lei associate, sono oggetto di “riconfigurazione sistematica” da parte delle mafie e della criminalità organizzata non solo in Italia, ma anche in altri Paesi su scala globale;
  • consapevole del fatto che una volta restituita al suo naturale contesto, nel nome di Maria è possibile, a partire dalle tantissime realtà a lei dedicate e/o poste sotto il suo patronato (si pensi in primo luogo ai santuari e alle confraternite; ma anche al posto che ella riveste nell’esperienza islamica in genere e in quella dell’islam presente in Italia), ritrovare il senso e il gusto di una vita , di una vita , di una vita , di una vita (dimensioni tutte che si oppongono in radice alle culture e alle prassi mafiose e criminali);

ha deciso di coinvolgere le competenze di cui è portatrice, d’intesa con le autorità ecclesiastiche e civili, affinché questa “operazione culturale” di liberazione e di cittadinanza possa diventare realtà concreta attraverso i progetti che verranno presentati all’interno di un vero patto sociale ed educativo globale che faccia della legalità, della trasparenza e della solidarietà i punti di forza della convivenza e dello sviluppo integrale dei territori e delle comunità.

Alla donna evangelica caratterizzata da libertà, autodeterminazione, pro-esistenza, perseveranza e serenità, viene opposta dalle mafie e dalle culture mafiose la figura di un’altra donna, caratterizzata dall’obbedienza assoluta agli ordini superiori, dalla mancanza di libertà davanti al Fato, dall’accettazione della violenza e della forza come logiche costitutive della società e dell’economia, dalla devozione totale ai legami di sangue. Il tutto all’interno di una visione dualistica del mondo e della storia, che divide sostanzialmente in due gli esseri umani: coloro che meritano (e hanno pertanto tutti i diritti) e detengono il monopolio dell’onore; e coloro che non meritano (che sono pertanto necessariamente destinati ad essere schiavi dei primi), ai quali non resta che vivere nel disonore e nella vergogna sperando che chi detiene l’onore li assoldi al suo servizio permettendogli di mangiare le briciole che cadono dalla sua tavola.

Questa situazione assume i caratteri di una vera e propria “operazione culturale”, volta a dare forma all’inconscio collettivo delle comunità e pertanto ad ancorare in esse i germi della cultura mafiosa proprio a partire da questa visione distorta e storicamente irreale della madre di Cristo. Ne consegue, quindi, una sorta di “occupazione” dei luoghi e delle ritualità mariane da parte delle mafie, in modo da svuotare l’autentico senso di entrambi, narcotizzare il potere liberatore della testimonianza evangelica, asservire l’istituzione ecclesiastica ai propri scopi e fini, perpetuare la propria sovranità culturale, economica, “militare”.

La Pontificia Academia Mariana Internationalis ritiene quindi che sia necessaria una altrettanto forte e coesa “operazione culturale” di restituzione alla verità della figura di Maria – sia in ottica cristiana che islamica, essendo Maria stessa il “modello” dell’agire credente in entrambe le tradizioni, estensibile anche ad altre esperienze religiose secondo mature iniziative di dialogo interreligioso –  e del suo potenziale educativo in ordine alla costruzione dei territori, delle comunità civili, delle stesse strutture dello Stato, nella prospettiva di una laicità inclusiva che vede nelle esperienze e nei patrimoni religioso-culturali non delle minacce alla convivenza comune per una supposta dinamica di potere violento essenzialmente intrinseca al loro rapportarsi reciproco e allo stesso rapportarsi con la comunità civile, quanto piuttosto delle risorse essenziali alla costruzione di una tavola di valori comuni ispirati e conformi al diritto inalienabile della persona alla libertà religiosa quale fondamento del consorzio umano e dell’ordinamento pubblico. Non è infatti pensabile un diritto inalienabile della persona che non possa portare frutti positivi volti al suo sviluppo integrale non solo individuale ma anche sociale, in ragione del suo stesso riconoscimento universale in quanto diritto.

Una volta restituita al suo naturale contesto, non solo multi-religioso e multi-culturale, ma anche trans-religioso e trans-culturale non solo di fatto ma anche di diritto, nel nome di Maria è possibile promuovere dimensioni non secondarie e tutt’altro che estranee al bene comune della civitas, ma che possono anzi diventarne un potente elemento capace di valorizzare tutto ciò in nome della comune umanità contribuisce alla costruzione della pace, del benessere per tutti, della cura per il pianeta e per la sua sostenibilità.

La Pontificia Academia Mariana Internationalis, al fine di dare il suo apporto concreto e condiviso a simile “operazione culturale” di liberazione e di cittadinanza (dove religione e laicità non si confondono, ma sono pienamente sovrane ciascuna nel suo proprio ambito), ha investito il suo Gruppo di Lavoro (GLA) del compito di trovare le forme più dialogiche, collaborative e cooperative affinché la sua volontà di impegno si traduca in concreti percorsi di intervento.

Il GLA, pertanto, rispondendo al compito affidatogli,

  • tenendo presente la rilettura del Patto educativo globale condotta con l’OsPTI a seguito della giornata di studio on-line del 2 aprile u.s. reperibile al sito www.mariaperlapace.org,
  • alla luce dell’insistente magistero di Papa Francesco sulla dignità della persona umana, la “ecologia integrale” e il futuro del pianeta, la dignità del lavoro, la centralità della relazione educativa tra adulti e giovani, il diritto alla vita per tutti e di tutti,
  • considerate le attività e le prospettive della Commissione internazionale Mariana Musulmano Cristiana (CMMC) interna alla Pontificia Academia Mariana Internationalis,

ha elaborato, nella sua riunione del 30 aprile 2020, la seguente proposta di creazione di un Dipartimento di analisi, studio e monitoraggio dei fenomeni criminali e mafiosi (e dei fenomeni criminali a questi annessi, come ad esempio il terrorismo interno ed internazionale) dove la condivisione stabile e puntuale di dati, interpretazioni, prospettive tra i diversi soggetti interessati non solo all’aspetto della repressione ma anche a quello della prevenzione, e la loro diffusione specialistica e popolare mediante gli strumenti che verranno di volta in volta considerati i più adatti, permetta la formazione di un sapere trans-disciplinare e trans-culturale capace di farsi servizio alla dignità della persona, alla cittadinanza attiva e consapevole, alla costruzione partecipata di sistemi e relazioni economiche ed educative dove lo sviluppo e il “ben-essere/essere bene” non siano monopolio arbitrario, predatorio e violento di pochi, ma la vocazione che coinvolge le comunità e i territori nella costruzione di un futuro migliore e più umano.

Detto Dipartimento di analisi, studio e monitoraggio costituisce una sotto-sezione del GLA stesso, all’interno dell’Ufficio Progetti Strategici; i membri che saranno chiamati a farne parte sono nominati dal Presidente della PAMI, con apposito decreto, membri del GLA e componenti dell’Ufficio Progetti Strategici.

Preso atto di tutto questo, in data 24 giugno 2020, il Presidente della PAMI costituisce il suddetto Dipartimento, nominando i primi membri del GLA e i componenti dell’Ufficio Progetti Strategici-Dipartimento di analisi studio e monitoraggio dei fenomeni criminali e mafiosi.

Corsi 2023-2024

Pontificia Academia Mariana Internationalis

Carissime, carissimi, una buona giornata a tutti voi.
Grazie per esservi iscritti con entusiasmo a questo corso. Siete in tanti, segno di un forte interesse e passione sia civile che religiosa per l’argomento. Questo fatto ci ha indotto a lasciare aperte le iscrizioni per tutto il mese di ottobre (se avete ancora persone che conoscete e sono interessate, invitatele!) e a posporre l’inizio dei corsi il primo lunedì dopo la festa dei santi e la commemorazione dei defunti, vale a dire il 6 novembre. Nel frattempo stiamo preparando l’allestimento della Mostra della storia delle mafie e del terrorismo internazionale con l’Università di Roma Tre, che sarà inuagurata il prossimo 30 ottobre.
A partire dalla seconda metà di novembre avremo, come materiale di studio gratuitamente reperibile sul sito della PAMI, i due Dizionari relativi il primo alle mafie e al terrorismo (in quattro volumi) e il secondo ai comportamenti violenti (violenza di genere, violenza tra e sui minori, tratta degli esseri umani, in due volumi).
A presto, quindi, e buon tutto!

Fabio Iadeluca & Gian Matteo Roggio

Diploma di analista dei fenomeni criminali e mafiosi

Durata dei corsi: 6 novembre 2023 (inizio) – 21 giugno 2024 (fine corsi)

Interruzioni:
a) 16 dicembre 2023 – 7 gennaio 2024.
b) 22 marzo 2024 -7 aprile 2024.

Gli argomenti delle lezioni che si terranno on line saranno concordati ogni 15 gg. con programma portato alla visione dei partecipanti.
Le lezioni saranno tenute nei giorni di lunedì e venerdì dalle ore 15:00 alle ore 18:00.
Sono previste le registrazioni da scaricare sul sito della Pontificia Academia Mariana Internationalis qualora non fosse possibile partecipare.

Alla fine del corso è prevista una prova valutativa consistente nella realizzazione di una tesi scritta che sarà discussa nel mese di luglio 2024 in apposite sessioni che saranno comunicate a tempo debito ai partecipanti.

È possibile iscriversi gratuitamente ai corsi sul sito della Pontificia Academia Mariana Internationalis compilando l’apposito modulo (vds. pag. 27 del presente bando), dal giorno 31 luglio 2023 al 16 ottobre 2023.

Il rilascio del diploma prevede i relativi costi di segreteria.

I corsi che presentiamo, sono a titolo gratuito, e realizzati dal Dipartimento Liberare Maria dalle mafie attraverso la cattedra “Beato Giovanni Duns Scoto” presso la Pontificia Università Antonianum, e affrontano, in una prospettiva multidisciplinare, grazie all’apporto di autorità delle Stato, ecclesiastici, magistrati, prefetti, professori, appartenenti alle forze dell’ordine, lo studio delle principali questioni contemporanee legate: al crimine organizzato incluso l’importante tema della religiosità dei mafiosi, nella sua crescente dimensione transnazionale e globale compreso il fenomeno delle mafie straniere; al problema dell’ecomafia e quindi al disastro ambientale che sono la conseguenza di attività effettuate senza nessuno scrupolo dalle organizzazioni mafiose; al fenomeno del terrorismo nazionale, della violenza di genere e quello della violenza intrafamiliare, ovvero a tutti quei temi che gravano sulla nostra società.

 

Scarica il programma e il modulo di iscrizione

Corsi 2022-2023

Pontificia Academia Mariana Internationalis

Centro Islamico Culturale d’Italia – Grande Moschea di Roma